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XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

  • jofdc97 (jofdc97)
  • Avatar de jofdc97 (jofdc97) Autor do Tópico
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26 Set 2016 03:00 #33908 por jofdc97 (jofdc97)
XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO foi criado por jofdc97 (jofdc97)

XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO/b]
Colore liturgico: Verde



Pr. Presidente / As. Assembleia. As partes em vermelho – rubricas – explicam o momento específico da celebração.

RITO INIZIALE


Quando l’assemblea si è radunata, il sacerdote con i ministri si reca all'altare, mentre si esegue il canto d'ingresso. Giunto all'altare, il sacerdote con i ministri fa la debita riverenza, bacia l'altare in segno di venerazione, poi con i ministri si reca alla sede.


CANTO D’INGRESSO: In spirito e verità (Antonio Parisi)



SAUDAZIONE DEL PRESIDENTE DELLA CELEBRAZIONE
Pr. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
As. Amen.
Pr. Il Dio della speranza, che ci riempie di ogni gioia e pace nella fede per la potenza dello Spirito Santo, sia con tutti voi.
As. E con il tuo spirito.

ATO PENITENZIALE
Pr. Fratelli i sorelli, per celebrare degnamente i santi misteri, riconosciamo i nostri peccati.



Pr. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna.
As. Amen.

GLORIA



Gloria in excelsis Deo et in terra pax hominibus bonae voluntatis. Laudamus te, benedicimus te, adoramus te, glorificamus te, gratias agimus tibi propter magnam gloriam tuam, Domine Deus, Rex caelestis, Deus Pater omnipotens. Domine Fili unigenite Jesu Christe, Domine Deus, Agnus Dei, Filius Patris, qui tollis peccata mundi, miserere nobis. Qui tollis peccata mundi, suscipe deprecationem nostram. Qui sedes ad dexteram Patris, miserere nobis. Quoniam tu solus sanctus, tu solus Dominus, tu solus altissimus, Jesus Christe, cum sancto Spiritu, in gloria Dei Patris. Amen.

ORAZIONE
Pr. Preghiamo (silenzio, orazione personale): O Dio, che riveli la tua onnipotenza soprattutto con la misericordia e il perdono, continua a effondere su di noi la tua grazia, perché, camminando verso i beni da te promessi, diventiamo partecipi della felicità eterna. Per il nostro Signore.
As. Amem.

LITURGIA DELLA PAROLA


PRIMA LETTURA (Am 6, 1.4-7)
Dal libro del profeta Amos
Guai agli spensierati di Sion
e a quelli che si considerano sicuri
sulla montagna di Samaria!
Distesi su letti d’avorio e sdraiati sui loro divani
mangiano gli agnelli del gregge
e i vitelli cresciuti nella stalla.
Canterellano al suono dell’arpa,
come Davide improvvisano su strumenti musicali;
bevono il vino in larghe coppe
e si ungono con gli unguenti più raffinati,
ma della rovina di Giuseppe non si preoccupano.
Perciò ora andranno in esilio in testa ai deportati
e cesserà l’orgia dei dissoluti. - Parola di Dio.
As. Rendiamo grazie a Dio.


SALMO RESPONSORIALE (Sal 145)
Loda il Signore, anima mia.
- Il Signore rimane fedele per sempre
rende giustizia agli oppressi,
dà il pane agli affamati.
Il Signore libera i prigionieri.
Loda il Signore, anima mia.
- Il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi è caduto,
il Signore ama i giusti,
il Signore protegge i forestieri.
Loda il Signore, anima mia.
- Egli sostiene l’orfano e la vedova,
ma sconvolge le vie dei malvagi.
Il Signore regna per sempre,
il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione.
Loda il Signore, anima mia.

SECONDA LETTURA (1 Tm 6, 11-16)
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo a Timòteo
Tu, uomo di Dio, evita queste cose; tendi invece alla giustizia, alla pietà, alla fede, alla carità, alla pazienza, alla mitezza. Combatti la buona battaglia della fede, cerca di raggiungere la vita eterna alla quale sei stato chiamato e per la quale hai fatto la tua bella professione di fede davanti a molti testimoni.
Davanti a Dio, che dà vita a tutte le cose, e a Gesù Cristo, che ha dato la sua bella testimonianza davanti a Ponzio Pilato, ti ordino di conservare senza macchia e in modo irreprensibile il comandamento, fino alla manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo,
che al tempo stabilito sarà a noi mostrata da Dio,
il beato e unico Sovrano,
il Re dei re e Signore dei signori,
il solo che possiede l’immortalità
e abita una luce inaccessibile:
nessuno fra gli uomini lo ha mai visto né può vederlo.
A lui onore e potenza per sempre. Amen. - Parola di Dio.
As. Rendiamo grazie a Dio.


CANTO AL VANGELO



VANGELO (Lc 16, 19-31)
Pr. Il Signore sia con voi.
As. E con il tuo Spirito.
Pr. Dal Vangelo secondo + Luca.
As. Gloria a te, o Signore.
In quel tempo, Gesù disse ai farisei:
«C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe.
Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: “Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma”.
Ma Abramo rispose: “Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi”.
E quello replicò: “Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch’essi in questo luogo di tormento”. Ma Abramo rispose: “Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro”. E lui replicò: “No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno”. Abramo rispose: “Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti”» - Parola del Signore.
As. Lode a te, o Cristo.


OMELIE

Gesù ci pone sempre davanti a due realtà, a due atteggiamenti, a due proposte di vita tra le quali poter scegliere. Nella parabola sono presentati due personaggi uno povero e mendicante e un ricco. La differenza che sottolinea Gesù non è nella loro posizione sociale ma nel diverso approccio verso la vita. Per prima vi è il ricco che pensa a trascorrere le giornate solo a banchettare ed a soddisfare i propri desideri. Non si cura degli altri che gli stanno intorno e neanche pensa alle loro necessità e ai loro bisogni. Egli pensa solo a se stesso. Poi arriva il mendicante che è uno escluso dal consenso sociale: è trattato peggio dei cagnolini; è un emarginato non ha di che sostenersi. A questi due atteggiamenti poi corrispondono due realtà che tra loro sono incomunicabili: il paradiso e l'inferno. Sono la rappresentazione della nostra scelta di vita: quanto interviene Dio nella nostra vita? Come lo dimostriamo, nella carità nella nostra fede? La risposta a queste domande non è il castigo di un Dio giudice e senza misericordia ma è la conseguenza della nostra scelta di vita, attuata in piena libertà e che Dio poi rispetta. Dio ci offre continuamente la possibilità di salvezza e la stessa parabola ne parla. È Dio che «aveva già parlato nei tempi antichi molte volte ed in diversi modi ai padri per mezzo dei profeti» come dice l'autore della Lettera agli Ebrei; ed ha anche mandato il suo Figlio, è l'accenno finale della parabola si riferisce proprio alla redenzione che si compie attraverso la morte e resurrezione di Gesù Cristo. Noi non abbiamo scusanti per la nostra negligenza e abbiamo il dovere di annunciare questo messaggio di salvezza a chi non lo ha ancora recepito perché Gesù ci dice: «quello che vi dico nelle tenebre ditelo nella luce, e quello che ascoltate all'orecchio predicatelo sui tetti».

Dopo l’omelia è opportuno fare un breve silenzio.


PREGHIERA DEI FEDELI
Pr. Il Signore desidera che non sprechiamo la vita nella dissolutezza e nella dissipazione.
Preghiamo insieme e diciamo: Signore aiutaci a vivere in profondità di spirito.
1. Perché la Chiesa continui a vivere, annunciare e organizzare la carità. Preghiamo.
2. Perché la nostra coscienza sia sempre viva e attenta alle esigenze del vivere comune. Preghiamo.
3. Perché riusciamo a essere all’altezza degli sforzi che richiediamo agli altri. Preghiamo.
4. Perché la nostra gioia non risieda nello sfuggire alla morte, ma in colui che vince la morte. Preghiamo.
Pr. O Padre, ci chiedi di essere semplici e aperti verso il mondo. Aiutaci a non cercare sicurezza e conforto nelle cose che possediamo. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.
As. Amen.


RITO DI CONCLUZIONE

PADRE NOSTRO
Pr. Obbedienti alla parola del Salvatore e formati al suo divino insegnamento, osiamo dire:
As. Pater noster, qui es in caelis Sanctificétur nomen tuum: Advéniat regnum tuum: Fiat voluntas tua, sicut in caelo, et in terra.Panem nostrum quotidiánum da nobis hódie : Et dimítte nobis débita nostra, sicut et nos dimíttimus debitóribus nostris.Et ne nos indúcas in tentatiónem. Sed líbera nos a malo. Amen.



BENEDIZIONE FINALE
Pr. Il Signore sia con voi.
As. E con il tuo spirito.
Pr. Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo.
As. Amen.
Pr. La Celebrazione è finita: andate in pace.
As. Rendiamo grazie a Dio.

Il sacerdote bacia l’altare in segno di venerazione come all’inizio; fa quindi con i ministri la debita riverenza e torna in sacrestia.

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Moderadores: Willian Milet Aldobrandeschi (WillianMilet)